Il nostro lavoro per la
produzione del miele e degli altri prodotti dell’alveare ha inizio nel mese di
febbraio. Dopo il lungo riposo invernale, le api nelle prime belle giornate
riprendono la loro attività. A fine Marzo quando la temperatura diventa più
mite effettuo la mia prima visita agli alveari.
Tale visita mi permette di individuare le famiglie più forti da trasportare
sotto le piantagioni di Arancio, per la produzione del rispettivo miele.
Da questo momento le famiglie vengono tenute sotto costante controllo perché
nel caso in cui vi siano forti importazioni di nettare occorre aggiungere gli
altri melari.
A fine fioritura effettuo la prima smelatura stando sempre attento a che il
miele sia maturo e cioè non contenga più del 17-18% di umidità. Ciò avviene
quando le api hanno provveduto ad opercolare il miele ossia a chiudere le
cellette con uno strato di cera.
Il giorno della smelatura è un giorno di duro lavoro che inizia nelle prime ore
del mattino. La prima operazione è quella di allontanare nel modo più delicato
possibile le api dai melari. Fatto ciò trasporto i melari contenenti i favi di
miele in laboratorio dove entro 24 ore provvedo alla smelatura.
La prima fase della smelatura consiste nel disopercolare i favi di miele. Le
api infatti chiudono con un opercolo di cera le celle contenenti il miele
maturo ed è quindi necessario togliere gli opercoli per poter estrarre il miele
dai favi.
Una volta liberati i favi dagli opercoli inserisco i telaini nello smelatore
che in sostanza è una centrifuga di acciaio inox. La forza centrifuga estrae
dai favi il miele.
Dal rubinetto situato sotto lo smelatore finalmente coleranno i primo miele
della stagione: il miele di Arancio.
Il miele viene depositato in
dei contenitori di acciaio inox per un periodo tra i 15 e i 30 giorni a secondo
della sua densità. Durante tale periodo la cera salirà a galla separarandosi dal
miele. Successivamente il miele verrà invasettato.
Il miele
apemax quindi non è mai soggetto a nessun trattamento di alcun genere
A livello industriale invece
spesso prima di procedere all’invasettamento le industrie provvedono alla
pastorizzazione cioè scaldano il miele a temperature di 70/80 gradi. Tale
operazione serve a stabilizzare il miele. Essa evita la cristallizzazione e una
sua eventuale fermentazione. Ciò a scapito delle sostanze nutritive contenute
nel miele stesso.
Il miele in realtà non ha bisogno di pastorizzazione. E un alimento naturale e
vivo e deve essere consumato tale quale, ricco delle sue proprietà multiple e
complementari. Scaldandolo lo si priva di sostanze utili quali diastasi e
vitamine.
Tutti i mieli sono liquidi al momento dell’estrazione ma poi, tranne per il
miele di acacia, di castagno e le melate, in un tempo più o meno lungo
interviene la cristallizzazione, che non è un difetto, ma una caratteristica di
tutti i mieli prodotti artigianalmente.
Ritornando alla fase della
produzione una volta terminata la fioritura di Arance gli alveari verranno
trasportate in collina dove vige ancora una vegetazione spontanea. Le api si
dedicheranno così a produrre un delizioso millefiori. Verso l’inizio di luglio
sarà così possibile effettuare la smelatura del miele millefiori. Successivamente
le api nei mesi di luglio e Agosto produrranno la deliziosa melata che sarà
pronta alla fine agosto.
Le api ormai giunte agli inizi
di settembre dopo una laboriosa stagione saranno pronte per trascorrere un
altro lungo inverno in attesa della successiva primavera.
Per produrre
la pappa reale ,
invece, a una famiglia di api senza regina fornisco una serie di cupolini che
sono degli abbozzi di celle reali: Le api allo scopo di allevare nuove regine
iniziano a deporvi la pappa reale. Ogni 3 giorni raccolgo i cupolini contenenti
la pappa reale e procedo all’estrazione della preziosa sostanza.
Per produrre
il polline le
api vengono costrette ad attraversare una griglia provvista di fori calibrati
posta all’entrata dell’alveare. Questa griglia permette il passaggio delle api
ma provoca il distacco di una certa quantità delle pallottoline di polline . Il
polline viene a deporsi in un cassetto sottostante e viene raccolto ogni sera.
Il polline poi viene essiccato ed invasettato.
Telefono:
+39.0823/808528 -
Fax:
+39.0823/808528
Indirizzo postale:
via Nazionale 42, Santa Maria a Vico
(CE) Italia